Da oltre un decennio si assiste all’integrazione in ambito clinico, di protocolli basati sull’uso della Mindfulness per la riduzione dello sofferenza generata dai sintomi ansiosi che talvolta possono esprimersi fino al limite estremo dell’attacco di panico. Un disturbo d’ansia si manifesta come con un insieme di segnali che vanno oltre un fisiologico senso di preoccupazione o di tensione. Una persona mostra in genere uno stato di iper-attivazione nel corpo e nella mente, continua sofferenza e smisurata reattività nei confronti di potenziali elementi spaventanti (eventi, persone, pensieri, immagini, etc.).
Sono sempre presenti tre componenti:
- attivazione fisiologica legata a modificazioni nel corpo per il coordinarsi del sistema di attacco-fuga: tachicardia, respirazione accelerata, mani sudate, difficoltà a deglutire, peso o tensione allo stomaco, tensione e irrequietezza negli arti, tremore etc.
- aspetti cognitivi che si orientano al futuro prefigurando problemi e mali di ogni tipo. Cercando un modo per risolverli o evitarli il pensiero diventa rimuginante, circolare, ripetitivo non producendo di fatto risultati pratici ma aumentando al contrario il livello di preoccupazione.
- aspetti comportamentali legati all’evitamento attivo delle situazioni che provocano ansia o che la persona pensa potrebbero innescarla. Questa dimensione può diventare talmente pervasiva da limitare il normale funzionamento individuale nei quotidiani contesti della propria vita (scuola, lavoro, relazioni, etc.)
La Mindfulness agisce su tutte e tre queste dimensioni riportando al presente del corpo, dell’esperienza, a quello che esiste “veramente” al di la delle proliferazioni mentali del momento. Aiuta a interrompere l’illusione di realtà dei pensieri a dissolve le preoccupazioni inutili, sviluppando un atteggiamento più calmo e centrato. Nella pratica si impara a restare presenti ed equanimi nell’esperienza corrente, in modo aperto e curioso senza dover più seguire gli abituali schemi di evitamento, quando non necessari. L’ansia porta a vivere nel futuro (un futuro preoccupante o spaventoso), la Mindfulness riporta indietro al presente.
Esistono decine di studi di efficacia relativi all’applicazione di protocolli Mindfulness in relazione a varie declinazioni di sintomatologia ansiosa. A titolo esemplificativo ne citeremo solo uno estremamente recente presentato quest’anno ad Aprile a San Diego ad EB2018 (Experimental Biology): Single Session Mindfulness Meditation Reduces Aortic Pulsatile Load and Anxiety in Mild to Moderately Anxious Adults. L’articolo è interessante perché si concentra addirittura su come un singolo intervento breve di Mindfulness abbia prodotto miglioramenti misurabili, sia ad un’ora, sia ad una settimana di distanza dalla sessione, in persone con ansia di livello medio.
Se hai delle domande in relazione quello che hai letto puoi chiedere di essere contatto da un istruttore a questa mail: mindfulness@centroferraris.it. Tutti i nostri istruttori sono anche Psicoterapeuti.